Per un lavoro di facchinaggio, di pittura o di manutenzione rilasciate una fattura?
Essendo appena nati e svolgendo la maggior parte di noi un altro lavoro, per adesso operiamo quasi tutti in regime di ritenuta d'acconto: almeno per il momento la maggior parte di noi ti rilascerà dunque una ricevuta e non una fattura. I nostri prezzi però sono talmente vantaggiosi da superare la componente di prezzo che scaricheresti con una fattura. Con noi il risparmio lo avresti subito, spendendo molto di meno, e non l'anno successivo detraendolo dalle tasse.
È molto probabile che in futuro costituiremo una cooperativa o una società, e allora saremo attrezzati a rilasciare una regolare fattura ma per adesso non è così, almeno non per tutti i lavori.
Considera che la nostra organizzazione è appena nata (abbiamo lanciato il sito de "gli italiani" nell'aprile del 2024) e prima di fare il passaggio successivo abbiamo bisogno di rodarla un po'.
Se il mercato dovesse premiare la nostra iniziativa come ci aspettiamo, allora sicuramente declineremo il nostro progetto in una forma più complessa, o tutti i nostri membri aprirannto una partita IVA per poter superare i limiti imposti dal regime di ritenuta. Dacci il tempo di vedere se il gioco vale la candela.
Nella vostra organizzazione ci sono molti operai: come posso sapere che me ne manderete uno bravo?
Siamo tutti responsabili dell'operato di ogni singolo operaio, facchino o tuttofare.
Il fallimento di uno sarebbe il fallimento del gruppo. La soddisfazione del cliente è la nostra Mission condivisa e ognuno di noi rema a favore degli obiettivi comuni. Sappiamo che è questa la chiave del successo della nostra organizzazione e ci spendiamo volentieri per la nostra soddisfazione, non soltanto per il vile denaro.
Inoltre ognuno di noi ha un altro lavoro oltre questo ed ha accettato di far parte del gruppo perché sa di avere una dote particolare in qualcosa di manuale ed è quella dote che ha deciso di spendere per la collettività. Andrea per esempio, nonostante abbia già un lavoro più che soddisfacente in tutt'altro campo, ha una forza sovrumana e una mano abilissima nel tinteggiare, ecco perché gli abbiamo chiesto di lavorare per noi come facchino e come pittore nel suo tempo libero. Per alcuni di noi si tratta di guadagnare un extra in maniera piacevole mettendo a frutto le proprie doti. Altri invece sono professionisti che sappiamo essere bravissimi nel proprio campo: imbianchini, muratori, idraulici che abbiamo potuto apprezzare personalmente e ai quali abbiamo chiesto di partecipare a questo progetto al fine di valorizzarlo con le loro competenze. Per rispondere alla domanda, è matematicamente impossibile che ti venga affidato un operaio incapace, pigro o inesperto, semplicemente perché fra noi non c'è.
Chi comanda nella vostra organizzazione?
La nostra è un'organizzazione perfettamente orizzontale in cui non c'è un capo ma soltanto un responsabile, che rappresenta il coordinatore dei lavoratori e l'avvocato del cliente. Ogni lavoratore ha la liceità di accettare o rifiutare un lavoro, come pure di determinare le proprie tariffe ma ogni lavoratore ha scelto di sposare la nostra Mission e ha promesso di rispettarla mettendo il bene comune al di sopra del proprio. Sappiamo bene che è soltanto attraverso la soddisfazione dei nostri clienti che troveremo anche la nostra soddisfazione, economica ed umana.
In ogni lavoro di gruppo stabiliamo un caposquadra, che solitamente è l'operaio con la maggiore esperienza. Il caposquadra ha la responsabilità di dirigere gli altri operai e di relazionarsi con il cliente sul campo perseguendo la soddisfazione di entrambi e la riuscita del lavoro.
Dalle foto che vedo sul sito siete tutti abbastanza attempati: siete sicuri di essere efficienti come facchini?
È vero, siamo tutti attempati, avendo una età media di 40/50 anni, ma siamo anche molto ben allenati e consideriamo i lavori di facchineggio come un allenamento remunerato.
Età anagrafica ed età biologica viaggiano su due binari separati.
Andrea si diletta con i kettlebell e solleva 50 kg per mano. Massimiliano si allena con i pesi da quando aveva vent'anni. Chi scrive fa colazione con le trazioni e abita in un quinto piano senza ascensore.
Per noi il facchinaggio è un'occasione di allenarci e di stare insieme, una sfida all'efficienza della biomeccanica.
Alle doti fisiche uniamo anche una mens sana, che si declina nel rispetto per il cliente e nella buona educazione. I nostri Facchini tratteranno sempre i tuoi pacchi come se fossero i loro. Non c'è bisogno di dirci "fai attenzione" in turco.
Fuor dallo scherzo, la nostra rete di lavoratori italiani può contare anche su facchini più giovani.
Il facchinaggio è il compito che svolgiamo con più piacere. Anche sulle scale, con 40 kg fra le braccia, avremo sempre il sorriso stampato in faccia.
Lamentarsi è vietato nella nostra organizzazione, ed è severamente punito con il pubblico ludibrio.
Io ho un ufficio nelle Marche e ho bisogno di una squadra di facchini per un lavoro piuttosto impegnativo. Voi operate soltanto a Roma?
Tutti i nostri facchini ed operai risiedono a Roma (quasi tutti a Roma sud) ma, se ci tieni ad avere operai italiani e hai scelto noi, saremo lieti di affrontare una trasferta perché il deretano non ci pesa. Considera però che dovremo addebitarti, pur in modo onesto e trasparente, le spese della nostra trasferta.
Con quanto preavviso dobbiamo prenotare una vostra prestazione di facchinaggio?
Quasi tutti i nostri facchini svolgono questo lavoro come secondo lavoro, per arrotondare le loro entrate, e dunque abbiamo bisogno di un certo preavviso per organizzare una squadra disponibile nella data da te desiderata.
Una settimana dovrebbe essere sufficiente per prenotare la prestazione di due o tre facchini. Per un numero maggiore di facchini o per prestazioni ripetute (carico-scarico in date diverse), due settimane rappresentano il preavviso ideale.
Siete puntiali? Rispettate la tempistica indicata in fase di preventivo?
Quando accettiamo un lavoro, cominciamo e terminiamo nei tempi stabiliti e con i clienti soddisfatti. Se capissimo che i tempi potrebbero protrarsi oltre la deadline, avvertiremmo la committenza in modo tempestivo ma ovviamente è nel nostro interesse terminare il lavoro il prima possibile. Può capitare che un lavoro si protragga più a lungo di quanto previsto, soprattutto in un lavoro complesso che preveda numerosi interventi di diverso tipo, come un lavoro di muratura e tinteggiatura di un intero appartamento ma un muratore o un imbianchino che sfori di molto la tempistica stabilita senza un valido motivo o non è un vero professionista, capace di prevedere e programmare ogni aspetto del proprio lavoro, oppure sta facendo il furbo, cominciando più lavori contemporaneamente senza riuscire a gestirli come sperava. In entrambi i casi, si tratta di una mancanza di professionalità e soprattutto di lealtà nei confronti del cliente che si è fidato di lui.
Fate lavori con urgenza?
Ci proviamo. A Roma, all'interno del grande raccordo, tentiamo di far fronte alle urgenze di utenti privati che hanno bisogno di aggiustare urgentemente una porta o una finestra, sturare un lavandino o rinfrescare in fretta la stanza per gli ospiti. Oltre naturalmente all'ampiezza della domanda, la possibilità di evadere lavori urgenti dipende più dalla natura del lavoro che dalla nostra organizzazione. Ci sono interventi che vanno pianificati nel dettaglio, come i lavori di muratura: svolgerli in fretta significherebbe svolgerli male. Per tinteggiare un appartamento, ad esempio, bisogna pianificare una moltitudine di fattori, molti dei quali da negoziare con il committente. Bisogna decidere quanti operai e imbianchini sono necessari per svolgere il compito nei tempi desiderati dal cliente, decidere l'ordine degli ambienti in cui intervenire (che talvolta non sono neanche completamente liberi dal mobilio) e dei numerosi processi lavorativi (copertura di battiscopa, prese elettriche ed altri accessori o suppellettili presenti, individuazione e rimozione di buchi, crepe, macchie e scrostature, rasatura, stuccatura e ascuigatura di intonaco e stucco, carteggiatura, più mani di tinteggiatura e asciugatura della tinta, pulitura degli ambienti; questi sono soltanto i processi basilari di un lavoro di tinteggiatura fatto come Cristo comanda, ai quali possono aggiungersi altrettanti processi extra, quali ad esempio lo spostamento di una presa elettrica o la soluzione di un problema di umidità). Insomma, ci sono lavori che posso essere svolti con solerzia ma mai in fretta e furia, pena un lavoro scadente come risultato.
Lavorate anche nei giorni festivi?
All'interno della città di Roma, i nostri
imbianchini,
facchini, manutentori e
tuttofare lavorano tranquillamente anche di sabato e domenica, ovviamente con un piccolo sovrapprezzo.
Ho una cantina da svuotare e altri oggetti in casa: vi occupate voi di tutto senza farmi spendere una fortuna?
No. Noi svolgiamo soltanto servizi rivolti alla persona, come i servizi di facchinaggio, montaggio e smontaggio, installazioni, riparazioni. Non possiamo smaltire rifiuti. Possiamo soltanto caricarli sulla tua auto, o sul forgone che tu stesso hai noleggiato per portarli da te in un'isola ecologica.
Per smaltire rifiuti in discarica, a meno di non agire come un privato, la legge prevede l'iscrizione all'Albo Gestori Ambientali, che noi NON abbiamo. Se un operatore agisce nella legalità, deve consegnarti due copie dell'apposito formulario, una all'atto di ritirare i rifiuti e l'altra timbrata dalla discarica dopo averli smaltiti.
Noi NON possiamo assolutamente smaltire rifiuti altrui.
Vi occupate anche di terrazzi e balconi privati?
Sì, certamente. In mezza giornata possiamo pulire il balcone, e potare o rinvasare le piante, donando al tuo terrazzo una seconda vita. Un nostro
tuttofare può anche accompagnarti in un vivaio ad acquistare terra, vasi e piante per poi portare tutto da te e sistemare il balcone o il giardino assieme a te.
Posso pagare a 120 giorni?
Siamo esseri umani anche noi, e mangiamo ogni giorno, non ogni quattro mesi. Dopo aver ascoltato bene le tue necessità, o dopo un sopralluogo gratuito, forniremo un preventivo esatto, alla firma del quale chiederemo un acconto, che consideriamo come la formalizzazione dell'impegno da parte di entrambi. Mentre alla fine del lavoro ti chiederemo prima se sei soddisfatto e poi di saldarci il resto dell'importo pattuito, per essere soddisfatti anche noi. Chiediamo al cliente la stessa serietà che gli offriamo.
Devo rinfrescare un appartamento. Quanto mi costerebbe?
La somma dipende dal tempo necessario per il lavoro e dunque dallo stato e dalla metratura degli spazi. Normalmente, per fare un lavoro fatto bene, bisogna tinteggiare due volte, per coprire eventuali macchie che potrebbero risultare visibili con una sola mano di bianco. Inoltre, nel caso di una superficie rovinata, il muro andrebbe prima preparato con una rasatura, una stuccatura e una scartavetratura. In un caso come questo, imbiancare o tinteggiare un appartamento di 3 stanze più cucina e bagno ha un costo di circa 3000 euro (questa cifra è ovviamente soltanto indicativa; un preventivo esatto può essere fatto soltanto dopo un ascolto approfondito o un sopralluogo).
Tutt'altra musica se bisogna soltanto rinfrescare uno spazio ben tenuto (dove la tinteggiatura viene eseguita almeno ogni sei, dodici mesi); in questo caso è spesso sufficiente una sola mano di tinteggiatura e anche il prezzo è sensibilmente inferiore.
Con noi non serve giocare al ribasso. Ci sforziamo realmente affinché il valore del nostro servizio superi sempre quello del prezzo pagato; vorremmo assicurare al cliente il miglior risultato che ci è possibile, indipendentemente dalle sue capacità di spesa.
A Roma, rappresentiamo una soluzione conveniente per quelle strutture che affittano stanze in maniera ricorrente, come appartamenti per studenti e case vacanze, alle quali garantiamo spazi sempre freschi e pulitissimi a prezzi convenienti.
Siete soltanto a Roma o vi spingete anche più lontano?
La maggior parte dei nostri tuttofare risiede a Roma ma per la giusta remunerazione non abbiamo problemi a muoverci nel Lazio e nel resto d'Italia. Andrea, un imbianchino professionale con cui abbiamo la fortuna di collaborare, abita alle porte di Roma e ha clienti sia nella città di Roma che nella sua provicia.
So fare bene molte cose. Posso inviare la mia candidatura per lavorare con voi come operaio tuttofare?
Sì. La nostra organizzazione è dinamica e aperta: saremo lieti di esaminare la tua proposta e di conservare il tuo contatto per il futuro.
Se desideri lavorare con Gli Italiani, per favore, leggi attentamente il testo contenuto nella pagina
lavora con noi, dove troverai l'apposito indirizzo mail al quale inviare la tua candidatura e un questionario atto a raccogliere velocemennte le informazioni che ci servono.
Non possiamo permetterci di trattare le candidature al telefono perché non ne abbiamo il tempo ma ti ricontatteremo telefonicamente per fare la tua conoscenza qualora trovassimo interessante il tuo profilo e una crescente domanda giustificasse l'ingresso di un altro operaio nella nostra organizzazione.
Sappi sin d'ora che, per inserirti nella nostra rete di tuttofare, dobbiamo prima conoscerti bene; non mandiamo dai nostri clienti uomini dei quali non ci fidiamo ciecamente noi per primi perché ne va del nostro successo professionale. I tuttofare de Gli Italiani accettano di seguire una
missione e dei principi guida che vedono il cliente al centro della propria attività.
Inoltre, è giusto che tu sappia anche che, almeno per ora, la nostra non è una ditta ma una rete di conoscenze i cui membri sono legati da reciproca stima. Insomma, noi non assumiamo nessuno. Nella nostra rete abbiamo già 4
imbianchini professionisti, tre
tuttofare, due abilissimi parquettisti, un super
idraulico; nell'immediato potrebbero esserci utili soltanto persone disposte ad offrire la loro disponibilità come facchini e tuttofare.
Perché in una società che predica l'integrazione voi scegliete di non avere lavoratori stranieri tra i vostri operai, facchini e tuttofare?
Sull'integrazione ci sarebbe da discutere a lungo ma non è questo il luogo. In breve, noi crediamo che l'integrazione debba essere supportata da uno sforzo reale e da una reale volontà, non da una semplice pretesa, o a danno di coloro che ospitano.
Purtroppo per integrazione si intende oggi più lo sforzo di colui che ospita che quello di colui che è ospitato. Noi invece crediamo che prima di chiedere a noi che ospitiamo di cambiare qualcosa perché l'integrazione abbia luogo, bisognerebbe chiedere a chi viene qui di dimostrare il suo desiderio genuino di integrarsi.
Se te ne vai a vivere in un altro paese e neanche ti sforzi di imparare la lingua di quel posto ma ti preoccupi soltanto di poter perpetuare lì i tuoi costumi, tu non manifesti un reale desiderio di integrazione e la tua istanza è soltanto una pretesa. Ma se non te ne preoccupi tu, perché mai dovrei occuparmene io? Perché mai dovrei garantire un lavoro a qualcuno che non ha nemmeno l'interesse di comunicare con me? Questa non è integrazione ma elemosina, e l'elemosina non è un atto dovuto.
In ogni caso, i motivi della nostra scelta sono puramente pragmatici e non ideologici.
La nostra non è una ditta di facchinaggio ma una rete di conoscenze e abbiamo bisogno di persone che sappiano relazionarsi autonomamente con i clienti, cosa possibile soltanto attraverso una conoscenza perfetta della lingua e della terminologia di riferimento, dei regimi fiscali permessi in Italia, della nostra cultura pratica insomma.
Per esempio, come potrebbe rispondere ad una richiesta di preventivo uno che non conosce il significato della parola decespugliatore, o che non è in grado di scriverla?
Non si tratta di un esempio campato per aria. Chi scrive ha conosciuto una persona extracomunitaria che fa il facchino da anni e ancora dice neologia invece di noleggio, ingenerando equivoci e casini di ogni genere. A nulla è servito farglielo notare ripetutamente perché la pigrizia è una forza inerziale che in alcuni non può essere sconfitta, soprattutto quando è supportata da una buona dose di presunzione, o di furbizia.
Non ti è mai capitato uno straniero che per prendere il lavoro ti dice "Ho capito, ho capito", salvo poi confessarti candidamente che non capisce l'italiano quando lo rimproveri perché il lavoro è andato male? Oppure che affermava insistendo che gli era stato detto qualcosa di completamente diverso dalle tue reali istruzioni? A noi sì, è capitato, e anche spesso. Ecco perché non vogliamo rischiare che capiti ai nostri clienti.
Ovviamente conosciamo anche stranieri perfettamente integrati, che in pochi anni hanno imparato un perfetto italiano e che amano la nostra cultura più della loro (altrimenti perché scegliere l'Italia come paese di destinazione). Uno per tutti Alex, un ragazzo moldavo dallo spirito artistico e dalle mani d'oro. Uno come lui è il benvenuto tra noi.
Chi scrive in passato ha aiutato un gruppo di rifugiati politici extracomunitari a costituire una cooperativa di lavori edili e ha visto cose che non vorrebbe vedere mai più.
Cose come riempire una traccia con il cemento invece che con l'intonaco, allungare lo stucco mentre stava tirando rischiando di far cadere dal soffitto un prezioso stucco decorativo, trapanare muri con punte da legno e altre cosette da far venire i capelli bianchi a un ventenne, il tutto con una boria e una sicumera che rendevano vana ogni speranza di cambiamento. Il sottoscritto li ha anche salvati da diversi guai ma, anziché ottenere la rassicurazione che non avrebbero reiterato quei comportamenti, si è sentito rispondere che "in Italia fanno tutti così".
Purtroppo molti stranieri hanno un'idea superficiale, monolitica e granitica del paese che li ospita. Ci vorrebbe un antropologo culturale per capirne il motivo e forse un pedagogo per mutare il loro atteggiamento ma noi non disponiamo né dell'uno né dell'altro.
Ognuno ha la sua esperienza e le sue idee. Non nuocendo al prossimo nostro, noi siamo liberi di fare e di pensare quello che vogliamo. Se non ti piacciamo noi o le nostre idee, tu sei libero di cercare altrove i tuoi operai, imbianchini, facchini e tuttofare.